Ginecologia

Ginecologia e Prevenzione
La Salute Femminile in Ogni Fase della Vita
La prevenzione ginecologica è fondamentale per il benessere della donna in ogni fase della vita.
Adolescenza: la Prima Visita Ginecologica e la Prevenzione
Durante l’adolescenza, la visita ginecologica svolge un ruolo chiave nell’educazione alla salute femminile. In questa fase, è importante affrontare temi come la contraccezione, la sessualità responsabile, e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse.
Un consulto ginecologico aiuta a rispondere a dubbi comuni su cicli mestruali irregolari, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e metodi contraccettivi più adatti. È il momento ideale per costruire un rapporto di fiducia con lo specialista, ponendo le basi per una prevenzione efficace negli anni a venire.
Età Adulta: Controlli Ginecologici e Prevenzione Tumorale
Con il passare degli anni, la salute ginecologica diventa un pilastro fondamentale del benessere femminile. I controlli regolari consentono di identificare precocemente patologie come endometriosi, fibromi uterini, infezioni ginecologiche e altre condizioni che possono influenzare la qualità della vita.
La prevenzione dei tumori femminili è essenziale:
- Pap test e HPV test per rilevare anomalie precancerose e proteggere dal tumore del collo dell’utero.
- Ecografia mammaria e mammografia per la diagnosi precoce del tumore al seno.
La visita ginecologica regolare è un punto di riferimento per gestire la salute intima, il benessere ormonale e la contraccezione personalizzata, garantendo il massimo della prevenzione e dell’attenzione alla paziente.
Menopausa: Equilibrio Ormonale e Qualità della Vita
L’ingresso nella menopausa porta con sé profondi cambiamenti ormonali che possono influenzare il benessere fisico e psicologico della donna. Il supporto ginecologico in questa fase è fondamentale per gestire sintomi come osteoporosi, atrofia vulvo-vaginale, vampate di calore e cambiamenti dell’umore.
Grazie a terapie personalizzate, sia farmacologiche che naturali, è possibile trovare soluzioni per migliorare la qualità della vita e prevenire problematiche future. Un approccio su misura, basato sull’ascolto e la fiducia tra medico e paziente, permette di affrontare questa fase con serenità e benessere.
Nel nostro centro è possibile effettuare:
- Ckeck up ginecologico comprensivo di visita ginecologica ed ecografia transvaginale,
- Test HPV e pap test (diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero),
- Esame batteriologico vaginale (diagnosi forme infiammatorie vaginali e cervicali).
Pap test
Il pap-test è l’esame di prevenzione dei tumori della cervice uterina.
Consiste nel prelevare piccole secrezioni vaginali che vengono strisciate su un vetrino e inviate all’anatomopatologo.Può anche essere eseguita in fase liquida aumentando la sensibilità dell’esame citologico.
L’esame è indolore, il tempo di esecuzione è inferiore ai 5 minuti.
Il pap-test va eseguito sin dalla giovane età annualmente (massimo entro tre anni dall’ultimo) (da personalizzare a secondo del caso).
Attualmente può essere associato o sostituito dalla ricerca del papilloma virus (HPV-Test).
I casi sospetti per lesione pretumorale vanno rivalutati dopo terapia e la colposcopia diventa fondamentale.
Contraccezione
La pillola ha già compiuto più di 60 anni e la ricerca prosegue nel campo della contraccezione ormonale.
Il metodo contraccettivo più idoneo per quella Donna in funzione della sua età e dello stato di salute viene valutato in studio assieme alla Dott.ssa Tacconis.
Attualmente oltre alla contraccezione per via orale esistono metodiche transdermiche, transvaginale ma anche impianti e dispositivi intrauterini.
La scelta va personalizzata seguendo l’orientamento della singola paziente e i suoi fattori di rischio.
Malattie sessualmente trasmissibili
Una corretta prevenzione e la cura precoce delle malattie sessualmente trasmissibili possono evitare alla donna conseguenze anche gravi per il suo stato di salute e per la sua fertilità futura.
La clamidia è un’infezione spesso asintomatica che può portare a conseguenze invalidanti ai fini della procreazione.
Gli esami di laboratorio prescritti in funzione della visita e dell’anamnesi daranno le informazioni necessarie per il trattamento.Nelle malattie meno invalidanti la semplice visita permette di fornire alla paziente la terapia idonea.
Un corretto colloquio dello stile di vita può prevenire alcune infezioni ed alcune recidive.
Incontinenza urinaria
L’incontinenza urinaria è una problematica al femminile che crea imbarazzo e può condizionare la qualità di vita della donna.
Può insorgere dopo il parto e la visita può valutare il grado di incontinenza per indirizzare la paziente a trattamenti idonei.
In età più avanzata può essere necessario valutare l’esame dell’urina e successivamente, se necessario, fare eseguire alla paziente le prove urodinamiche; l’esito degli esami permetterà il corretto trattamento medico e/o chirurgico.
La ginnastica perineale va sempre eseguita per rinforzare il pavimento pelvico e ottenere benefici.
Pessario
In caso di prolassi utero-vaginali, qualora le condizioni della donna non permettessero l’intervento chirurgico, il pessario rappresenta l’unica soluzione.
Si tratta di un anello di gomma o di silicone che viene introdotto in vagina dal ginecologo. Si utilizza anche per casi di incontinenza urinaria.
Va sostituito circa 2-3 volte l’anno per evitare infezioni.
Esiste anche un piccolo pessario medicato che contiene estrogeni per ovviare alla secchezza vaginale.
Il pessario può essere anche utilizzato in attesa di intervento chirurgico per migliorare la sintomatologia dell’incontinenza urinaria.
Endometriosi
L’endometriosi è una patologia che colpisce le donne in età riproduttiva, caratterizzata dalla crescita di tessuto endometriale in sedi anomale.
La caratteristica frequente dell’endometriosi è un dolore pelvico cronico.
Questa patologia invalidante condiziona anche la fertilità della paziente.
La sua precoce individuazione permette di contrastarne la crescita. Purtroppo a causa della difficoltà nel diagnosticare la malattia c’è una latenza media di 7 anni dall’insorgere dei sintomi alla diagnosi.
Si assiste attualmente ad un aumento della patologia e ad una comparsa in età più precoce: salvaguardare il patrimonio ovarico nella paziente diventa di fondamentale importanza.
Nuovi farmaci che contrastano la malattia sono attualmente in commercio; a seconda dell’età della paziente, della sua ricerca o meno di gravidanza e del tipo di dolore accusato si decide assieme alla donna se optare, in prima istanza, per la terapia medica o per l’intervento chirurgico.
I controlli vanno impostati con cadenza bi o tri-annuale..
Policistosi ovarica
La Policistosi ovarica (PCO) è una sindrome complessa caratterizzata da ovaie ingrandite micropolicistiche e quadro clinico caratterizzato da alterazioni endocrine (alterazione del ciclo, segni di iperandrogenismo) e alterazione metaboliche (iperinsulinemie).
La diagnosi viene effettuata con ecografia TV e/o TA e dosaggi ormonali.
La terapia non è solo farmacologica ma prevede una modificazione dello stile di vita (modificazione della dieta, controllo del peso, attività sportive).
In questo studio è possibile una consulenza dietologica idonea alla paziente.
Le ovaie multifolicolari possono essere il quadro ecografico della PCO.
Senologia
La visita senologica, consiste nella palpazione del seno e del cavo ascellare per individuare eventuali anomalie.
L’attendibilità della visita senza esami diagnostici è dell’ordine del 50% circa. Palpando un sospetto nodo possiamo in tempo reale valutare ecograficamente la tipologia del nodo ai fini di indirizzare la paziente ad eseguire gli accertamenti più idonei.
Il tutto permette di guadagnare tempo sulla patologia oncologica. Il tumore al seno è il principale tumore della donna.
Possiamo offrire anche i test genetici per valutare la predisposizione allo sviluppo di tumori della mammella e delle ovaie (BRCA 1-2 per valutare le eventuali natura ereditaria della patologia).
Colposcopia
La colposcopia è un esame di secondo livello che permette di visionare lo stato della cervice uterina (collo dell’utero).
Si possono eseguire biopsie (BMS) mirate per permettere una diagnosi certa con l’esame istologico. La BMS viene eseguita ambulatorialmente su alterazione visibile alla colposcopia, segnalate dal Pap Test o da positività del HPV test.
L’esame è indolore.
La colposcopia è un esame degli organi genitali femminili che viene effettuato dal medico ginecologo per visualizzare in modo approfondito la vulva, la mucosa vaginale e la cervice (collo uterino), ovvero quella porzione dell’utero che sporge sul fondo vaginale.
È soprattutto un esame di approfondimento per studiare eventuali anomalie delle cellule del collo dell’utero emerse in seguito al Pap test. Serve anche a indagare la causa di dolori pelvici o di sanguinamenti anomali dalla vagina, per esempio dopo i rapporti sessuali. Durante l’esame la paziente deve assumere la posizione ginecologica (esattamente come per il Pap test) e la vagina viene dilatata con un apposito strumento, chiamato speculum. L’esame viene eseguito tramite uno strumento ottico, chiamato colposcopio, che non viene inserito all’interno della vagina, ma consente di esaminare la zona interessata come con un binocolo poiché permette di osservare la mucosa del collo dell’utero con un ingrandimento da 6 a 40 volte. Il medico può applicare alla cervice alcuni liquidi (acido acetico al 5 per cento e soluzione iodio-iodurata) che permettono di differenziare le zone anormale da quelle normali. È bene quindi segnalare la presenza di allergie a queste sostanze. Nel corso dell’esame possono talvolta essere eseguiti piccoli prelievi di tessuto (biopsie) o possono essere asportate direttamente le parti anomale (elettroescissione), da inviare poi ai laboratori per analisi specifiche. Inoltre il colposcopio permette anche di essere eseguire fotografie da utilizzare a scopo di documentazione clinica per la paziente.
È un esame che possono fare tutti?
L’esame non può essere eseguito durante il ciclo mestruale: è opportuno in questo caso rimandare. Inoltre è opportuno evitare di sottoporsi all’esame in presenza di una forte infiammazione o di una distrofia della mucosa vaginale, condizioni tipiche della menopausa, quando l’esame, per le modifiche a cui va incontro l’utero, diventa meno utile. Possono invece sottoporsi al test le donne in gravidanza.
Occorre qualche tipo di preparazione particolare all’esame?
Per effettuare la colposcopia non occorre alcun tipo particolare di preparazione.
L’esame non può essere effettuato durante il periodo mestruale, se sono presenti perdite ematiche abbondanti o in caso di forte infiammazione vulvo vaginale. Il momento migliore è quindi 10-20 giorni dopo la comparsa delle mestruazioni; infatti la presenza del sangue può rendere particolarmente difficile la visualizzazione della mucosa. Se nel corso dell’esame è prevista l’asportazione di un contraccettivo intrauterino (IUD o spirale), è bene astenersi dai rapporti sessuali o usare il profilattico per almeno cinque giorni prima dell’indagine.
È necessario non utilizzare lavande, creme vaginali, ovuli o tamponi nelle 24-48 ore che precedono l’esame. È inoltre consigliabile astenersi dai rapporti sessuali nello stesso lasso di tempo.
È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da sola? Potrò guidare la macchina per tornare a casa?
Non occorre farsi accompagnare anche perché di solito non vengono usati farmaci che controindicano la guida di veicoli.
L’esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?
L’esame in genere non è doloroso. È possibile avvertire un senso di formicolio o un lieve bruciore al momento dell’applicazione dell’acido acetico o delle soluzioni iodate, oppure si può percepire una piccola puntura se viene effettuata la biopsia. È possibile che all’esame seguano perdite vaginali scure che non devono preoccupare. È bene invece rivolgersi al medico nel caso in cui si verificassero perdite di sangue importanti, febbre alta con brividi o forti dolori addominali.
L’esame comporta dei rischi immediati?
No.
L’esame comporta dei rischi a lungo termine?
No.
Quanto dura?
L’esame dura circa 20-30 minuti.
Alla fine devo restare in osservazione? Per quanto?
Subito dopo l’esame è possibile tornare a casa o al lavoro.
Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?In genere si raccomanda di attendere la fine delle perdite prima di avere rapporti sessuali o di usare tamponi e creme vaginali.
Secchezza della vagina
La secchezza vaginale può colpire la Donna ad ogni età, ma diventa il disturbo più comune durante la menopausa.
E’ dovuta all’atrofia vulvo-vaginale (AVV).
Durante la menopausa la AVV è un sintomo della sindrome genito-urinaria legata alla riduzione degli estrogeni (ormoni femminili).
La secchezza vaginale associata o meno a sintomi urinari peggiora con l’invecchiamento; la terapia va mantenuta per sempre adeguandola annualmente durante la visita.
I sintomi più frequenti sono la secchezza e il bruciore vaginale ma è possibile avere anche disturbi urinari e sanguinamenti durante i rapporti oltre vaginite e vaginosi.
Le terapie spaziano dalla terapia locale con idratanti e/o terapie ormonali (locale o sistemica) alle terapie meccaniche come il laser Co2 frazionato. La terapia intradermica con acido ialuronico può essere associata alle varie opzioni.
Migliorando la secchezza vaginale si migliora la qualità della vita
Vaginite
La vaginite è un’infiammazione acuta o cronica della vagina. Spesso l’infiammazione si estende anche alla vulva ( insieme degli organi genitali esterni femminili) e in questo caso si parla più propriamente di vulvovaginite.
La vaginite è una condizione frequente (75 donne su 100 vanno incontro a vulvovaginite). Si manifesta spesso con perdite (secrezioni bianche o gialle o verdastre), talvolta può portare odore sgradevole e può comportare bruciore e/o prurito.
L’infiammazione può anche essere presente in pazienti che non hanno rapporti sessuali.
I sintomi possono includere anche dolori duranti i rapporti sessuali e talvolta dolore durante la minzione. Sono possibili lievi sanguinamenti. Le infezioni che portano a vaginite o vulvovaginite possono essere causate da varie specie di microrganismi, tra i quali troviamo funghi (candidosi), batteri (vaginosi tra cui la Gardnerella) e protozoi (Trichomonas vaginalis). Altri agenti infettivi sono la Neisseria gonorrhoeae (gonorrea), l’Escherichia coli e l’Herpes Simplex, che in alcuni casi possono provocare ulcerazioni, (Hemophilus Ducreyi: ulcera venerea).
HPV – Test del Papilloma virus
La ricerca del papilloma Virus permette di valutare il rischio di patologie cervicali (diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero).
L’HPV test è un esame molecolare con cui si ricerca, in campioni di cervice uterina, il DNA dei ceppi di Papillomavirus ad alto rischio oncologico e quindi più frequentemente associati allo sviluppo del carcinoma della cervice. Il metodo per prelevare il campione è uguale a quello del Pap test (per i consigli pratici consultate la voce HPV test nella Guida esami).
Si tratta di un prelievo indolore di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero.
Viene valutato la presenza di HPV ed eventuale tipizzazione dell’HPV con tecnica di biologia molecolare.
Si tratta di una comune infezione virale che viene trasmessa prevalentemente per via sessuale. Se l’infezione persiste negli anni può causare alterazioni pre-cancerose da cui può originare il cancro al collo dell’utero.
La regola base per la prevenzione del virus HPV è l’utilizzo del profilattico.
Da alcuni anni è attuabile a tutte le età la vaccinazione (che viene offerta gratuitamente alle dodicenni in ambito mutualistico ed anche ai ragazzi – sino ai 25 anni con il SSN).
Si raccomanda anche la vaccinazione dopo interventi per CIN2 (lesione ad alto rischio di carcinoma).
Si valuta l’utilità della vaccinazione in donne anche di età superiore ai 25 anni in base ai fattori di rischio.
Chi deve fare l’HPV test e quando
L’HPV test viene raccomandato a partire dai 30 anni di età fino ai 65 anni, ogni cinque anni. Ogni regione può avere differenze sulle modalità di gestione del protocollo di screening. Per questo potete consultare la voce Screening oncologici in ogni Regione: mettiamo ordine. Il test è più sensibile ed efficace rispetto al Pap test, perché consente di rilevare la presenza del virus ancora prima che questo abbia avuto la possibilità di generare lesioni precancerose.
Che cosa succede se è l’HPV test è positivo
Se l’esito del test è positivo, il materiale viene sottoposto a ulteriori accertamenti:
Il materiale prelevato per l’HPV test viene esaminato al microscopio (in un esame che prende il nome di Pap test di triage). Se questo esame evidenzia la presenza di alterazioni a carico delle cellule, si procede con la colposcopia.
Nel caso in cui la valutazione citologica non evidenziasse nessuna atipia, la paziente ripeterà l’HPV test a un anno di distanza.
È importante precisare che l’eventuale positività all’HPV test non corrisponde a una diagnosi di tumore, ma è piuttosto un segnale che sono necessari ulteriori accertamenti.
In definitiva, dunque, aderire allo screening aumenta notevolmente le probabilità di individuare un tumore a uno stadio di sviluppo molto precoce e quindi di intervenire con i trattamenti adeguati caso per caso.
Se ho fatto il vaccino contro l’HPV devo comunque aderire allo screening?
È raccomandato a tutte le donne che si siano sottoposte a vaccinazione anti HPV aderire ugualmente allo screening. Sono stati identificati circa 200 ceppi differenti di HPV, e i vaccini attualmente in commercio offrono la protezione contro 9 ceppi: quelli considerati ad alto rischio perché più frequentemente associati all’insorgenza del tumore. Quindi vaccinarsi diminuisce il rischio di ammalarsi ma non lo annulla del tutto. Non è escluso, infatti, che un ceppo classificato come a basso rischio possa instaurare un’infezione persistente e portare allo sviluppo di lesioni precancerose o di un cancro invasivo.
Ecografia ginecologica
L’ecografia ginecologica è un esame diagnostico essenziale per monitorare la salute dell’apparato riproduttivo femminile. Il servizio offerto dal tuo cliente garantisce un’analisi approfondita e accurata attraverso tecnologie all’avanguardia, permettendo di individuare eventuali anomalie, monitorare la gravidanza e valutare la funzionalità ovarica e uterina.
Grazie alla competenza e all’esperienza della nostra ginecologa, le pazienti ricevono un’analisi approfondita e un’assistenza altamente qualificata.
Inoltre, il nostro centro vanta una divisione di ecografia all’avanguardia, dotata di strumentazione di ultima generazione, che assicura massima precisione nei risultati e affidabilità nelle diagnosi. L’unione tra tecnologie avanzate e il nostro team di specialisti a supporto della nostra ginecologa garantisce un servizio eccellente, in un ambiente sicuro e confortevole, offrendo alle pazienti la migliore esperienza possibile.
Il Terapeuticenter rappresenta l’eccellenza di un centro medico, unendo competenza, attenzione alla salute e centralità del paziente. Grazie ai migliori esperti e specialisti del territorio, offre un servizio completo e altamente qualificato, garantendo soluzioni efficaci in un ambiente sicuro, accogliente e all’avanguardia
Perimenopausa
La perimenopausa è il periodo di transizione prima della menopausa, una parte naturale della vita di una donna in cui il suo corpo si prepara a terminare i suoi anni riproduttivi. È caratterizzata da fluttuazioni ormonali, soprattutto estrogeni, che diminuiscono gradualmente.
Questa fase può durare diversi mesi o anni ed è caratterizzata da cambiamenti nei cicli mestruali, nonché da altri sintomi fisici ed emotivi.
La fase della perimenopausa è molto delicata e richiede innanzitutto di ascoltare la paziente.
A seconda della sintomatologia possono essere prese in considerazione varie alternative terapeutiche.
La visita associata all’ecografia con eventuale prescrizione di esami ematologici e ormonali permette di fare un bilancio dello stato di salute psico fisico della paziente.
I fattori di rischio orientano la scelta terapeutica.
La contraccezione o la ricerca di una gravidanza vanno valutate per fornire le possibili indicazioni terapeutiche.
Menopausa
Il termine MENOPAUSA indica un momento preciso, 12 mesi dall’ultima mestruazione ed è una fase fisiologica e naturale nella vita di ogni donna che mediamente si aggira intorno ai 51 anni, ma può essere precoce se prima dei 45 anni o ritardata dopo i 52 anni.
La menopausa è una esperienza individuale che non va né banalizzata né minimizzata. La vulnerabilità dipende dalla predisposizione genetica, storia personale, stile di vita, fattori psicorelazionali.
I cambiamenti ormonali con la riduzione di estrogeni e progesterone influiscono su vari sistemi quali quello cardiovascolare, pelle e mucose sistema muscolo scheletrico, tratto urinario e gastrointestinale.
Con l’aumentare della vita media che in Italia si aggira sugli 85 anni, la donna oggi percorre un terzo della propria vita in menopausa, per questo va conosciuta e non temuta. Proprio perché ogni donna è unica e diversa, bisogna rivolgersi a uno specialista ginecologico che sia in grado di ascoltare con empatia riconoscendo i bisogni del corpo
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